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11 Marzo 1977

G.E.B.

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Concert

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11 Marzo 1977

Dopo l'uccisione di Francesco Lorusso, all'uscita dal Conservatorio in Piazza Rossini potevi trovarci o gli Autoblindo della Polizia, oppure ... le barricate:

“Il cielo era nuvoloso a forma di fumo. Quella volta abbiamo fatto una barricata di strumenti musicali. Appartenevano ad un conservatorio. Trombe, clarini, contrabbassi, violini e tamburi, ma il più voluminoso era un meraviglioso pianoforte a coda. Imponente stava in mezzo alla barricata e sembrava, lui da solo il vero argine che avrebbe impedito che noi fossimo travolti dalla polizia che minacciosi se ne stavano dall’altra parte coi fucili puntati. Poi è partito un candelotto. Sassi. Fucilate. Pistole. Fucilate. I bossoli volavano sulle teste infuriate e allora mi è parso di sentire una musica. Da dove viene? Viene forse dai nostri gesti, dalla nostra rivolta. Si è vero. È vicina questa musica. Questa musica è in noi. Più volavano i proiettili, più la musica cresceva, ritmica, imponente, meravigliosa. Era Antonio Mariano che suonava sul pianoforte a coda in mezzo alle barricate la musica che era in noi, e sulla schiena aveva un cartello con su scritto: NON SPARATE SUL PIANISTA“.

dal canale Youtube “Lillo1966”: Non sparate sul pianista, Bologna 1977[1]

Come allievi del Corso di Musica Elettronica (in realta' Corso per l'utilizzo delle apparecchiature elettroniche in musica) in quei giorni stavamo preparando un concerto per gli Amici dell'Arte di Faenza, e in quell'atmosfera così particolare d'istinto decisi di dedicare la mia composizione a quel tragico evento, aggiungendo alla musica la proiezione di immagini del funerale di Franceso nella prima parte, ed effetti luminosi nella seconda. Nella prima parte della composizione avevo utilizzato la tecnica di Chowning per generare i suoni con il sintetizzatore Moog Model 15 in dotazione al Conservatorio, mentre nella seconda parte i suoni ernao generati da piatti di batteria registrati e poi rallentati...La risposta del pubblico fu sorprendente e in qualche modoentusiasmante, considerando che suonavamo musica sperimentale... ergo gli spettatori/ascoltatori li puoi emozionare anche con proposte difficili e non convenzionali, e questa sensazione ha poi accompagnato tutto il mio percorso nella produzione musicale...

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