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Statua FreakAntoni

1313

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2018

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Un percorso durato due anni tra ideazione e ricerca dei permessi, ma alla fine Freak Antoni ha la sua statua. E' stata inaugurata oggi al parco del Cavaticcio la scultura dedicata al leader degli Skiantos scomparso nel 2014 e voluta dall'associazione We Love Freak. Un metro e 70 centimetri per 980 chili di marmo in un giardino nel centro di Bologna per ricordare il rocker demenziale con l'ironia che gli era propria. L'artista e' infatti raffigurato sopra una tavola del wc da cui fuoriesce con uno zainetto a propulsione sulle spalle, per chi, dice l'intestazione, "distribuiva cultura a badilate". All'inaugurazione, presenti gli altri Skiantos, Lo Stato Sociale, Gli Avvoltoi, Omar Pedrini che ha cantato un brano dedicato a Freak, il sindaco Virginio Merola e l'assessore Matteo Lepore...

"Chi l'avrebbe mai detto che Freak potesse nascondersi anche in una cava di marmo persa fra le alpi Apuane, e che un giovane fan (Daniele Rossi) del vate demenziale lo andasse a stanare. Chi l'avrebbe mai detto che un giorno la sua citta' gli avrebbe dedicato una statua perfino con entusiasmo, perche' e' questo che abbiamo verificato nel lungo percorso che va dalla realizzazione all'esposizione dell'opera. Dietro ad ogni angolo dell'iter istituzionale, nei tanti cunicoli che si attraversano per arrivare a produrre un manufatto come quello che potrete ammirare, abbiamo sempre trovato un estimatore, un appassionato, un interesse sincero per Freak e per cio' che ha fatto e rappresentato. Eppure Freak non ha mai sbancato il botteghino, anzi se possibile cercava di evitarlo il botteghino, e non e' mai passato nel punto piu' illuminato dello show. Nonostante tutto questo Freak e' diventato un simbolo per le tante le persone che gli hanno testimoniato affetto e che si sono riconosciute nelle sue canzoni e nei suoi scritti, e' come se giu' nelle cantine, dietro i muri, dentro ai cassonetti del "rusco", nei cassetti delle scrivanie, nel buio sotto il lampione con la lampadina bruciata, echeggiasse sommesso il "rantolo dei giovani ribelli", sara' sempre li' e non c'e' rumore con cui si possa confonderlo. Ringraziamo tutti quelli che hanno voluto, lavorato, e contribuito, anche economicamente, per questi dieci quintali di marmoreo Freak (quando si dice il peso della cultura, Eh!), dallo scultore, al Sindaco di Bologna, all'Assessore alla Cultura Matteo Lepore, al trasportatore che ha trasferito la statua dalle rive del Tirreno all'afa padana.

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