Fanzines e stampa alternativa di comunicazione politica
Forme di espressione creativa, d'informazione e intrattenimento non convenzionali dei movimenti di dissenso, che perseguivano l’idea di una comunicazione “sporca”, disturbata e dissonante rispetto allo standard comunicativo, e quindi estranee ad ogni logica di mercato, riprendendo spesso tecniche di matrice situazionista.
Le fanzines (contrazione di fans-magazines), che sono nate insieme al fenomeno "punk" e hanno rappresentato nella stampa quello che il "punkrock" ha rappresentato in campo musicale, le possiamo definire come un piccolo giornale orgogliosamente indipendente e autoprodotto: dalla scrittura degli articoli all’impaginazione, dalla gestione dei contatti alla promozione e distribuzione finale. Di solito pochi fogli ciclostilati o fotocopiati e rigorosamente in bianco nero per dare voce a tutto quello che si puo' definire alternativo: la reazione di un individuo, o piu' individui organizzati, ad un sistema dell’informazione reputato insoddisfacente.
L’obiettivo di "A/traverso" ad esempio e' stato infatti quello di fare dell’utilizzo creativo, ovvero poetico, del linguaggio un’arma a disposizione di tutti nella quotidianita' per resistere al condizionamento sociale e politico, superando la separatezza dell’arte, come istituzione, dalla realta', ma anche di istituire una sorta di identificazione tra linguaggio creativo e rivoluzione politica.
“... e' il momento in cui la scrittura si fa direttamente intervento pratico, indissociabile dal movimento reale che produce il testo e lo consuma" (Franco Berardi, "Finalmente il cielo e' caduto sulla terra. Proletariato giovanile e movimenti di liberazione", Milano, Squilibri, febbraio 1978).
2019
Oderso Rubini
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