La fantasia al potere e' stato uno degli slogan piu' belli che ha attraversato anche le strade di
Bologna nel ’77. E la radio per molti di noi e' stata la casa della fantasia: come essere al centro
delle cose senza esserlo, e' semplice e immediata, universale, potente, e ... intima; ma poi
informa, comunica, insegna, intrattiene, connette, stimola l’immaginazione, la condivisione, la
partecipazione. E' il nostro spazio teatrale che ci permette di “vedere” con la mente cio' che
sentiamo: quante le musiche di ‘altri mondi’ scoperte, quelle voci e quei radiodrammi scritti
per essere trasmessi, le radiocronache delle partite di calcio girovagando per la citta', ecc. ecc.
Ci sono poi concetti che diamo per scontati, perche' ci sembra normale che quello che rappresentano faccia naturalmente parte delle nostre vite senza interrogarci sulla loro essenza. Il tempo, ad esempio, che regola in qualche modo la nostra quotidianita'. Quando grazie all’invenzione del fonografo di Thomas Edison, e' stato possibile cominciare a registrare suoni e parole, e' come se avessimo iniziato a registrare anche il tempo: si
poteva riprodurre quella registrazione quante volte si voleva! Poi Guglielmo Marconi ha reso possibile la trasmissione di quei suoni e quelle parole portandole anche dall’altra parte del mondo.
Registrare e trasmettere quindi, sono state le due fondamentali intuizioni che insieme hanno
contribuito alla nascita e allo sviluppo dell’industria musicale e dell’intrattenimento: era
nato un nuovo principio estetico, che definiva il rapporto tra arte e industria, tra domanda
e consumo, tra immaginazione e realta'.
Alcuni anni fa ho avuto occasione di produrre un concept album dei Markonee, intitolato
The Spirit of Radio, e incentrato appunto sulla vita di Guglielmo Marconi. E' li' che ho iniziato a
comprenderne la grandezza, ma soprattutto la profondita' del suo lavoro: saper concretizzare
le sue idee/intuizioni con un approccio imprenditoriale pari alla sua capacita' di inventare,
di gestire, di costruire.
Questa combinazione di sperimentazione pratica, approccio scientifico e perseveranza, ha
reso Marconi una figura chiave nell’innovazione delle comunicazioni e non solo.
“Wonderful as Wireless” era il claim dell’etichetta Marconi Velvet Tone (1907), il primo
disco flessibile della storia; il Vocalion, frutto del lavoro dei suo gruppo di ricerca (1927),
un processo che ha permesso di iniziare a registrare i dischi elettricamente, i primi storici
microfoni, la nascita della BBC e di Radio Vaticana, ecc. ecc. Spigolature forse, a confronto
con l’agiografia corrente incentrata sulla comunicazione senza fili e sul Nobel, ma segno
evidente di una grande flessibilita' multidisciplinare capace di spostare sempre in avanti il
limite della sfida.