Il formato e la struttura teatrale del progetto sono una metafora di come l'inconscio della nostra mente sia il produttore inaspettato del nostro "teatro della mente". I livelli superiori della coscienza sono il pubblico del teatro della mente, ma questo pubblico ha poco o nessun controllo sulla rappresentazione. In questa mostra, ogni tipo di illusione - percettiva, cognitiva e sociale - sara' vissuto consapevolmente. I visitatori saranno consapevoli dei propri pregiudizi e illusioni. E, in quanto tali, questi possono essere riconosciuti e modificati.
L'esperienza e' non convenzionale: "combina elementi di installazione artistica e teatrale con scienza reale e autentici oggetti museali in modi divertenti, coinvolgenti e senza precedenti. La portata e' ampia per consentire ai visitatori di comprendere intuitivamente le implicazioni di come i pregiudizi sensoriali individuali possano essere inconsci ma fortemente deterministici nelle nostre interazioni sociali.
L'esperienza racconta una storia: "L'Istituto e' l'ambito concettuale per collegare esperimenti e dimostrazioni attuali provenienti da una serie di importanti laboratori di ricerca di tutto il mondo. Cio' consentira' di curare una serie di approcci in una narrazione avvincente e coerente su come il nostro cervello costruisce i nostri mondi.<(br>
Gli animatori dell'Istituto coinvolgeranno e assisteranno i visitatori nel percorso, in modo che le intuizioni su chi siamo e su cio' di cui siamo pienamente capaci siano intuite piuttosto che raccontate.<(b>
I visitatori assorbiranno attraverso l'esperienza.
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NOTE AGGIUNTIVE
Il mondo che creiamo non è il mondo "reale", ma è il nostro modo creativo di costruire un mondo che funzioni per noi e poi decidere come agire all'interno di quel regno immaginario. Siamo, quindi, tutti creativi, spesso senza nemmeno rendercene conto, e alla fine dell'esperienza, i visitatori vedranno come questi presupposti creativi influenzano il nostro modo armonioso di relazionarci con gli altri. L'Istituto invita i visitatori a sperimentare in modo viscerale come il nostro cervello costruisce il mondo, attraverso una sequenza altamente coinvolgente di esperimenti di neuroscienze cognitive creati in collaborazione con, o basati sul, lavoro di laboratori di neuroscienze di tutto il mondo.
L'Istituto è suddiviso in tre parti (o atti):
Atto I: Sensi
Nella prima parte, vedremo alcuni esempi sorprendenti di come il nostro cervello percepisce, utilizzando le informazioni che provengono dai nostri occhi, dalle nostre orecchie e dal nostro corpo. Vedremo come il nostro cervello costruisce in modo rapido ed efficiente un'immagine del mondo che funziona per noi. Non è accurato al 100%, in senso oggettivo, ma, date le nostre risorse neurali, funziona egregiamente per la maggior parte dei nostri scopi.
Atto II: Cognizione
Nella seconda parte, i visitatori sperimenteranno come elaboriamo queste informazioni in modo prevalentemente inconscio.
I visitatori sperimenteranno con quanta facilita' l'Istituto possa alterare la nostra attenzione, influenzare i nostri ricordi e dimostrare la natura significativamente inconscia di molte delle nostre azioni presumibilmente consapevoli, con implicazioni per l'assunzione del libero arbitrio. Quest'ultimo ha grandi implicazioni per la giustizia e il diritto.
Atto III: Società
Nella terza sezione, i visitatori vedranno come questi pregiudizi rispecchino il nostro modo di relazionarci con gli altri: le nostre interazioni sociali sono simili alle nostre costruzioni percettive e cognitive. I visitatori potranno scoprire come si possano prevedere i risultati delle elezioni basandosi semplicemente sui volti, come abbiamo pregiudizi nei confronti degli altri che potremmo non volere o di cui non ci rendiamo nemmeno conto, il nostro innato senso di equità nei confronti delle persone delle nostre tribù, la posizione privilegiata che diamo alle persone delle nostre comunità, i limiti della nostra moralità e, infine, un gioco di "missione" su larga scala che ci consentirà di cooperare e costruire una società sostenibile.